martedì 1 ottobre 2013

Di amori irrazionali e sacche scrotali

(attenzione: questo post contiene immagini o concetti che potrebbero disturbare Don Livio Fanzaga)





Non avevo mai disegnato con tale dedizione uno scroto.
Vi piace? Bello eh?
No, non è il mio, per motivi di postura non ho potuto fare un disegno dal vero come quando andavo all'Istituto d'arte.

La prof. di disegno dal vero si chiamava con un nome simile al cognome, una mancanza di fantasia dei suoi genitori di sicuro congenita dal momento che la prof in questione aveva l'elasticità mentale di un suppellettile.
Natalia Natali* si chiamava, 'sta zoccola.

Il disegno dal vero era l'unica materia che potesse insegnare una persona con la sua taratura mentale. La forma di espressione artistica più reazionaria che esista, che ti costringe a copiare la realtà pedissequamente, senza guizzi personali, con il cazzo di panneggio di stoffa messo con mille pieghe apposta , e poi i solidi, i cubi e le sfere, oggetti inanimati da copiare uguali.
Ovviamente non disegnavamo scroti, ma nature morte. 
Erano delle nature morte erano talmente insignificanti che sostituirò alla parola che fa riferimento ad un qualsivoglia oggetto della natura morta (una sfera, un vaso, un frutto), la parola “scroto”:

“Lanza! E questo sarebbe uno scroto?”
“Ma professoressa io....”
“E' orribile! Non sembra per nulla uno scroto! “

“Professoressa va bene così?”
“mmmm, non ci siamo Lanza. Questo scroto è troppo grande, è sproporzionato!”

“E questo sarebbe un chiaroscuro??”
“Professoressa, non l'ho ancora terminato! Devo ancora passare la gomma pane..”
“E' orribile! Guarda lo scroto di Concetta! Guardalo! Che armonia, che proporzioni, che chiaroscuro.. Il tuo scroto invece fa schifo!

Oggi se digiti su Google “Marcus L. cartoonist” sono il primo risultato della ricerca, se digiti “Natalia Natali * professoressa” avrai un desolante scenario di pagine che parlano di tutt'altro. La questione, credo, possa ritenersi conclusa, zoccola.

(* non si chiamava veramente così. il mio avvocato mi ha consigliato di non mettere nomi veri di persona e poi darle della zoccola in pubblico. non sono ancora abbastanza ricco per affrontare una causa per diffamazione. ma comunque sì, aveva il nome e il cognome quasi uguali.e sì, se mettete il suo vero nome su google non compare comunque un cazzo.)


Rimaniamo sempre attorno all'immagine dello scroto che tanto vi starà affascinando (ne sono sicuro). Nel linguaggio pubblico degli ultimi tempi è molto in voga nominare, talora invano, il contenuto dello scroto medesimo, quelle due simpatiche gemelline che conosciamo col bonario nome di “palle”.

L'espressione in questione ,“fuori dalle palle”, esprime l'insofferenza dell'enunciatore verso qualcuno o qualcosa, nonché il veemente invito verso quest'ultimo/a ad allontanarsi dal proprio spazio d'azione, immagine resa vividamente con la gentile metafora scrotale.

Lo spazio vitale di una persona è inviolabile, l'espressione “fuori dalle palle” verso qualcuno che minaccia il tuo spazio vitale personale è legittima.
La società umana è però composta però da aggregazioni di individui, da comunità di varia entità e grandezza ; all'interno della comunità l'individuo cede una parte della sua individualità in cambio dei vantaggi dello stare in un gruppo.
Tuttavia la forza del gruppo sta anche nella somma delle individualità le quali, in un rapporto di forze paritario, contribuiscono alla vita e al rafforzamento del gruppo.



(finta digressione)

Siamo un gruppo di uomini di Neaderthal stanziati in una valle balcanica vicino quella a cui tra moltissimi millenni verrà dato il nome di Bulgaria. E' appena iniziata la primavera, ma fa ancora molto freddo e i nostri indumenti di pelli cuciti in maniera grossolana ci fanno gelare lo scroto (agli uomini almeno). Siamo un piccolo gruppo di una decina di persone. Nessun prete è ancora arrivato a spiegarci il concetto di famiglia quindi tra adulti si scopa con tutti e si sta uniti nella protezione dei figli dal momento che tutti potremmo esserne i genitori. Abbiamo grossomodo una suddivisione in compiti, in base alle nostre capacità. Da quando siamo riusciti a costruirci delle lance con le pietre di selce siamo stati in grado di cacciare qualche piccolo animale e smetterla di mangiare solo radici del cazzo e bacche (del cazzo). I primi tempi colui che cacciava una preda la distribuiva agli altri e tutti si mangiava in allegria, felici del lauto pasto, i bambini a giocare con le frattaglie (quei monelli!).
Alla terza o quarta volta però una delle donne che si occupano della preparazione del cibo, all'ennesima preda portata orgogliosamente alla comunità (un gatto selvatico, modestamente cacciato e sgozzato dal sottoscritto) ci disse che basta, non si può più mangiare così selvaggiamente, che la carne mangiata così fa male e che bisognava andarsi a lavare le mani al ruscello, mentre lei e le altre avrebbero preparato la carne sul fuoco, per renderla più facile da digerire e farla durare di più. Ma tu guarda questa! Noi andiamo a cacciare e lei ci deve spiegare come mangiare! Se non le piace come si mangia la carne che se ne vada fuori dalle palle! Il mio amico e compagno di caccia mi fa notare che sono giorni che cachiamo vermi, e che forse la donna non ha tutti i torti, il gruppo è di tutti e ognuno contribuisce per migliorarlo. Me lo fa notare con un cazzotto (noi Neanderthal non siamo ancora padroni del linguaggio verbale). Lo capisco, riconosco che stavo sragionando. Noi siamo un gruppo vero, non come i Sapiens che vivono oltre la collina. Dei fanatici guidati da un capo dispotico! Vado a lavarmi le mani al ruscello sperando che i cambiamenti per oggi siano finiti e che il sesso di gruppo che facciamo dopo i pasti sia ancora all'ordine del giorno.

(fine della finta digressione)


L'amore è un sentimento bellissimo.
Arrivo tardi di parecchi secoli per poter scrivere qualcosa di originale sull'amore, quindi tanto vale scrivere qualcosa di scontato.
L'amore è bello.
Però sappiamo che non è solo bello.
L'amore è anche

passionale
condiviso
non ricambiato
banale
forte
fortissimo
universale
ossessivo
delirante
debole
paranoico
generoso
filiale
materno
paterno
ingrato
sessuale
avvincente
seducente
meraviglioso
estremo
disperato
irrazionale

Soffermiamoci su quest'ultimo aggettivo, irrazionale.
L'amore è tante cose belle, ma anche tante cose non dico brutte, ma più complicate e poco gestibili, come ad esempio l'irrazionalità.
Diciamolo chiaramente, molte volte l'amore è qualcosa di cui dovrebbero occuparsene dei luminari della psichiatria, non certo i cantautori. 

(la canzone d'amore col titolo più ridondante di sempre)


L'irrazionalità è uno degli aspetti imprevedibili di questo nobile sentimento, quella che ci fa vivere le emozioni, che ci stacca dalla banalità del razionale e ci fa volare alto coi sentimenti.
Quando va bene.
Quando va male invece è una centrifuga di deliri, gelosie basate sul niente, isterie assortite e anche una certa dose di violenza verbale e/o fisica.
La cronaca è piena di episodi di amanti assassini, coniugi violenti, ex fidanzati stalker e quant'altro. Fuori dalla cronaca esistono diversi casi di coppie in cui uno dei due è succube dell'altro, ma non si ribella benchè venga trattato male. Il classico esempio può essere la donna succube del suo uomo che magari la picchia. L'irrazionalità del suo amore la porterà a difendere quello stesso uomo con le unghie e con i denti, magari verso coloro che cercheranno di farle aprire gli occhi.
L'innamoramento attiva le stesse aree celebrali che attivano le sostanze psicoattive, gli innamorati sono di fatto dei drogati. 
Non è un'esagerazione, è proprio scientificamente provato, come spiegano molti studi.

I Roxy Music comunque c'erano arrivati già molto tempo prima, per dovere di cronaca.



Quando però questa droga entra a fondo nel cervello facendo perdere ogni contatto con la realtà l'innamorato/tossico ha di solito reazioni irrazionali e anche violente verso se stesso, la persona amata e anche verso coloro che cercano di rompere l'incantesimo di questo amore malato.
Cercare di condurre alla ragione tali individui è quasi impossibile.

Che succede quando l'amore diventa politica?
Questo:



Ora, io ho avuto degli splendidi compleanni festeggiati da amici che mi volevano bene, ma mai nessuno mi ha voluto COSì bene da organizzare una parata in mio onore come questa!

Sembra un'iperbole buffa, ma non lo è.
Le dittature con ampi consensi popolari non avrebbero modo di esistere senza l'amore.
Le migliaia di persone che acclamavano Hitler e Mussolini non avevano OGNUNA DI ESSE il fucile puntato dietro perchè acclamassero. Ci credevano davvero. Era amore.
Non come i miei amici di merda che mi hanno fatto gli auguri per il mio compleanno così:




Quando l'amore viene coniugato in politica la politica eleva a potenza ogni aspetto dell'amore stesso.
Amare un'idea è in sé una cosa bella, è credere in qualcosa. 
Sfortunatamente però l'essere umano ha bisogno di visualizzare meglio l'oggetto del suo amore, di dargli forma fisica. 
La forma fisica è il leader politico che incarna l'ideologia stessa, la quale ad un certo punto passa in secondo piano e tutto questo amore viene concentrato su una sola persona a livello di massa. E' la dinamica degli innamoramenti di massa, “l'enigma del consenso” per citare Kershaw.
Nessun enigma caro Kershaw. Solo una massa di innamorati di massa rincoglioniti con tendenze masochiste nemmeno troppo velate.
Scatta una sindrome di Stoccolma collettiva, il leader è la persona amata irrazionalmente. Non importa cosa faccia, come ci tratti, è l'amato e i seguaci sono la donna succube.
Questo spiega benissimo le reazioni passionale e violente dei tanti innamorati succubi di nei talk show:



o i commenti inviperiti sul web e gli atti di protosquadrismo di altri innamorati succubi:



Il componente di un gruppo politico che dissente con la linea generale del gruppo portando punti di vista diversi va ascoltato o isolato? 
(ed ecco a voi che tornano, con un coupe de theatre, le palle!)


(tutto lascia pensare che Grillo si nutra di carne cruda).


L'amore è una branchia della psichiatria, come la politica. Andrebbero tenute separate per non creare disastri ancora più gravi di quelli che possono creare già da sole.

In questi anni di rinato populismo (in realtà i populismi non muoiono mai, fanno la staffetta) è diventato per me sempre più difficile parlare serenamente e lucidamente di politica. Una volta era più facile. Era facile riconoscere un berlusconiano, per dire. Hai ventidue anni e indossi giacca e cravatta, sei berlusconiano. O mormone. O marxista e leninista. O semplicemente sei coglione.
In ogni caso la tua visione del mondo è chiaramente diversa dalla mia, non abbiamo nulla da dirci (in generale ritengo che CHIUNQUE indossi giacca e cravatta rappresenta il Male).

Oggi è dannatamente difficile, il mondo è pieno di invasati innamorati che ti aggrediscono ogni volta che osi criticare il loro oggetto di adorazione. E non ci sono spazi liberi.
Ad esempio uno scrive delle riflessioni critiche sul proprio wall di facebook ed ecco che arrivano gli invasati innamorati di turno che aggrediscono con commenti urlati e privi di un qualsivoglia spiraglio che lasci lo spazio al confronto di idee.

Certo si parla di mondo virtuale, fa ridere in confronto alla violenza vera.
Però anche questo è protosquadrismo, ed è giusto segnalarlo.

La tentazione di affiggere un cartello del genere è forte:


Probabilmente funzionerebbe pure, dato che è un linguaggio al quale sono abituati e che accettano di buon grado. Ma non lo farò, ovviamente.


flash back, 1995

“Lanza! Ti sei addormentato sul foglio!”
“Mi scusi professoressa, ho avuto un sogno incredibile, ero nel 2013 e scrivevo in un blog di invasati innamorati che infestano i wall di facebook!”
“Cosa dici Lanza? Ti inventi le parole? Prendi in giro? Ti mando dalla preside!”
“Mi scusi professoressa”
“Adesso disegna questo benedetto scroto!”


flash back, 1997

“Carmelo, ce l'hai tu la bottiglia di gin?”
“Si, che devi fare?”
“Dammela!”
“Non puoi bere tutto 'sto gin a stomaco vuoto, sei pazzo!”
….
“Che fine ha fatto Marco?”
“E' ubriaco! Si è perso nel bosco!”
“Ma porca puttana , si è messo in testa di rovinarci la scampagnata tra compagni di classe?”
“Eccolo, eccolo lì”
“Fermati stronzo!”
“ahihhndoewhfierutg ubthigtjrjcotjovjtvhigtyihityhidr9etuy8gn “
“Prendetelo, portalelo in macchina!”
“Cazzo è bianco, sta male!
“Andiamo all'ospedale cazzo!”
“nooooOOOoooo”
“Tenetegli la testa fuori,non voglio che mi vomiti nella macchina”
“Cazzo Marco!”
“Bluarrppppp!”

(sul lettino dell'ospedale, ultime parole da semicosciente)
“fate quello che volete, fate tutto quello che cazzo volete, ma per non chiamate i miei genitori per nessuna ragione al mondo...”
puntura
sfumatura in nero
….
(risveglio)
sfumatura in chiaro, da sfocato diventa a fuoco, i volti di mia madre e di mio padre che scuotono la testa
“non ti avevamo mai visto in queste condizioni”

(quello appena letto è un perfetto esempio di comportamento d'amore irrazionale, quel giorno ero stato rifiutato dalla ragazza che mi piaceva).


epilogo:







(inquadratura finale: uno scroto)


letture consigliate:















5 commenti:

  1. 6 un cazzo di genio.

    (e disegni meglio gli scroti degli zigomi, devo dire)

    RispondiElimina
  2. (cmq Google che mi dice "dimostra di non essere un robot" quando commento, fa troppo "blade Runner")

    RispondiElimina
  3. Molto bello, ho anche riso di gusto!Clapclap!

    RispondiElimina
  4. hahahahahahahahhahaha! Il cartello, a volte, lo vorrei mettere anche io! Grande Marco! ;)

    RispondiElimina